07/05/10

diario di scuola

preso da un forum: e va bhe ragazzi io sono stato bocciato 3 volte in 1 media… ora mio padre nanche mi alza piu le mani perchè ora (GRAZIE A DIO) facio 2 media e ho 16 anni su con la vita…. c’e sempe qualcuno che sta peggio (cioè io)

L’INSOSTENIBILE INUTILITÀ DELLA BOCCIATURA SCOLASTICA COME FORMA DI PUNIZIONE
"Vi sono scuole che registrano da anni un livello altissimo di insufficienze in alcune classi, e tuttavia non avvertono la necessità di apportare il minimo cambiamento nella didattica: lo studente che non ottiene gli obiettivi viene respinto, e se ciò non dà i risultati sperati, lo si respinge una volta ancora.
In qualsiasi altro campo, un ripetuto fallimento costringerebbe a rivedere il metodo di lavoro. Non così a scuola"
(Antonio Vigilante)
"Appare incredibile questa vena autolesionista che vede nell’insuccesso scolastico, non si sa per quale motivo, una sorta di incremento del valore formativo della scuola stessa. Il successo di un’istituzione si definisce sulla capacità di portare i propri clienti verso il raggiungimento degli obiettivi previsti e non il contrario."
(Daniele Novara)

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6 commenti:

  1. CORSI DI RECUPERO: i presidi tassano le famiglie
    Il Ministero promette nuovi finanziamenti per i corsi di recupero, ma nel frattempo aumentano le scuole che sono costrette a chiedere contributi aggiuntivi alle famiglie per far quadrare il bilancio scolastico


    Le scuole italiane hanno problemi finanziari per organizzare i corsi di recupero. Ne abbiamo già parlato nelle scorse settimane, prima con la notizia di una scuola di Verona che organizzerà corsi di recupero a pagamento e poi con la provocazione del preside del Liceo Keplero di Roma, che ha proposto come soluzione di bocciare tutti o dare il 6 politico agli studenti per evitare di chiedere soldi alle famiglie. Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Pubblica Istruzione, che ha promesso lo stanziamento di nuovi finanziamenti, la situazione non è ancora cambiata ed aumentano le scuole che stanno decidendo di chiedere alle famiglie il pagamento di una nuova tassa per riuscire a far quadrare i bilanci e ad organizzare i corsi estivi per gli studenti che ne hanno bisogno.

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  2. TRA PAURA E PORTAFOGLI, TEMPO DI RIPETIZIONI

    TEMA: Sono state da poco consegnate le prime pagelle. Non tutti i voti sono andati per il meglio. Ed è scattata la ricerca ai professori privati. Qual è la materia in cui vai meno bene? A te è mai successo di dovere recuperare un’insufficienza? Come hai fatto? Dove hai trovato aiuto? E ai tuoi amici è accaduto? E i corsi di recupero? Racconta un’esperienza che hai vissuto o scrivi una storia che ti ha colpito in modo particolare.

    Chiuso il primo quadrimestre è caccia al prof privato. Un affare da diversi miliardi di euro, quasi sempre in nero, per neolaureati, insegnanti in attività e in pensione e semplici diplomati. In tempi di crisi guadagnare alcune centinaia di euro al mese fa sempre comodo e sono sempre di più coloro che si organizzano per “impartire lezioni private”.

    Pochi giorni fa, il 31 gennaio si è chiuso la prima metà dell’anno scolastico e nelle scuole è tempo di scrutini e pagelle. Per tutti gli studenti che si ritrovano a dovere fare i conti con una o più insufficienze si pone le famiglie si chiedono: ce la farà da solo o occorre un “aiutino esterno”. I genitori con maggiori disponibilità preferiscono il classico professore privato che dedica il proprio tempo ad un solo alunno alla volta. Ma la spesa può essere davvero impegnativa se l’alunno deve riparare più materie. Per un’ora di lezione si possono pagare anche 60 euro, ma il più delle volte la spesa si aggira attorno alle 20/30 euro. Dipende dalla materia e da chi la insegna. Chi non si può permettere il lusso di pagare un insegnante dovrà accontentarsi dei corsi di recupero organizzati dalle scuole: in parecchi casi di poche ore e con un numero elevato di studenti. Ma solo al superiore, dove il recupero è istituzionalizzato. I ragazzini della scuola media che si trovano in difficoltà o si sbracciano o sono costretti a rivolgersi all’esterno. Niente corsi a scuola, insomma.

    Ma quanto spendono gli italiani per “lezioni private” ogni anno? E quanti sono gli alunni che riportano insufficienze in pagella. Per averne un’idea, basta dare un’occhiata ai numeri dello scorso anno. Al superiore, sono stati quasi un milione e novecento mila in ragazzi che hanno rimediato una i più insufficienze: quasi tre su quattro. La percentuale di ragazzini delle medie che si ritrova annualmente con meno di sei in una o più materie sono stati quasi 900 mila. In totale, due milioni e 700 mila studenti. Sono gli studenti degli istituti professionali (con l’81,5 per cento di insufficienze) a trovare le maggiori difficoltà, seguiti dai compagni dei tecnici: col 79 per cento di alunni con almeno una insufficienza.

    Le bestie nere sono Matematica e Lingua straniera. Ma anche Latino allo scientifico e Greco al classico. E spesso, per evitare prolungamenti estivi e maggiori esborsi di denaro, mamme e papà preferiscono un “rinforzo”. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat la spesa media familiare annua per lezioni private, nel 2007, è stata di 133 euro. L’anno prima si è attestata sui 152 euro, mentre nel 2004 era di 122 euro. Una cifra che moltiplicata per i 24 milioni di famiglie italiane determina una spesa complessiva che supera i tre miliardi di euro.
    (ARTICOLO di SALVO INTRAVAIA)

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  3. DEBITI FORMATIVI ANCHE AI PROFESSORI!

    di giovy91 (Medie Superiori ) scritto il 09.04.10

    Nei miei cinque anni di carriera liceale io insieme a molti miei compagni non abbiamo ricevuto debiti formativi. Questo non significa che non abbiamo fatto ricorso a delle lezioni private, anzi! Oggi definirei la scuola pubblica come un "Ente di formazione implicitamente privato". Questa definizione non la considererei tanto assurda, valutando il fatto che quasi tutti ricorrono alle lezioni private per raggiungere dei buoni risultati. Spesso, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, esistono nell'istituzione scolastica docenti che non sono all'altezza del loro compito. Non riescono a trovare un giusto approccio con gli studenti, una buona metodologia che sia pertinente alle reali capacità degli alunni. Alcuni insegnanti non riescono a superare quel muro che esiste tra cattedra e banchi. In questo modo riducono non solo la propensione allo studio dell'alunno, ma anche i risultati, perché i ragazzi sono svogliati o semplicemente si sentono ostili ad un determinato metodo di insegnamento. Dico questo perché spesso molti miei compagni mi ricordano che durante le lezioni private riescono a studiare con serenità, recuperando e potenziando le proprie conoscenze. Allora mi chiedo perché non istituire delle commissioni che valutino le capacità reali di insegnamento e approccio dei professori? Ci sono insegnanti laureati con il massimo dei voti che, una volta giunti in classe, vedono gli alunni come dei sacchi vuoti da riempire. Torno a ribadire che non tutti gli insegnanti sono così. Molti sono gli studenti che seguono le lezioni, prestano attenzione in classe, eppure non riescono a capire il professore che magari parla da solo da un'ora. Allora lo studente si rifugia dal professore privato che ti ascolta e ti segue. Ma con il grosso abbattimento d'acquisto dei salari e la crisi finanziaria che stiamo attraversando, non tutti possono permettersi le lezioni private. E allora, partendo da questo presupposto, perché non dare dei voti e dei debiti formativi anche agli insegnanti? Dovrebbero essere valutati per il comportamento in classe, aggiornamento tecnologico, cortesia, la puntualità e la presenza in classe, nell'impegno di attività extrascolastiche!

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  4. ABBIAMO BISOGNO DI STIMOLI. TUTTO QUI.

    di free (Medie Superiori) scritto il 01.03.10

    E' tempo di voti, di preoccupazioni e di ripetizioni. Tra una difficoltà e l'altra tutti gli studenti e le studentesse hanno ricevuto il quadro del proprio andamento scolastico riscontrando insufficienze dovute a mancate predisposizioni verso una determinata materia oppure ad una pigrizia nei confronti dello studio. Si potrebbe parlare della degenerazione di una generazione, quella degli svogliati e degli incapaci, ma non è così. Vivendo a contatto con la stessa generazione tanto criticata dagli adulti, credo che tutti i ragazzi e le ragazze abbiano un potenziale, che ha bisogno di essere stimolato per raggiungere degli obiettivi e per non risultare vano, inutile. Riflettendo su questo, mi sono accorta che la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze ha l'insufficienza in inglese, una delle materie più universalmente utili, perché qualunque sia il futuro scelto è necessario conoscere the english language, la lingua del mondo. Molti credono che l'unico modo per diventare degli ottimi bilinguisti sia vivere all'estero per un periodo di tempo abbastanza prolungato, ma non tutti ne hanno le possibilità; quindi è necessario un passo indietro, guardare al presente e non al futuro. Le ore di inglese previste nelle scuole superiori sono tre a settimana, non molte , ma sufficienti per offrire una buona preparazione; nonostante ciò solo coloro che hanno esperienze extrascolastiche lo sanno parlare bene. La mia proposta è di cambiare i metodi di insegnamento, servirsi di mezzi stimolanti come canzoni, film, libri, tutto ciò che costituisce il comune di interesse di questa generazione tanto, troppo contestata. Forse troppe critiche non sono un efficace mezzo per fare dei passi avanti, la teoria non serve più quando non è seguita dalla pratica. Abbiamo bisogno di stimoli, tutto qui.

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  5. CAMBIERA' QUALCOSA???

    di marj93 (Medie Superiori) scritto il 08.03.10

    Oggi nelle scuole il rapporto alunni-insegnanti è diventato una sfida. Gli insegnanti si lamentano della poca attenzione che noi alunni abbiamo nei confronti delle loro lezioni, ci accusano di essere indisciplinati, senza interesse per lo studio e poco motivati a collaborare. La risposta di noi alunni è che oggi aumentano sempre di più gli insegnanti che annoiano, che non sanno entusiasmare, che non riescono a suscitare la nostra curiosità. E' pur vero che molte volte non prestiamo attenzione: chi disegna, chi chiacchiera con il compagno, chi ride,chi gioca a carte, chi ascolta musica,chi dorme. Spesso è questo il tipico clima che regna in classe durante alcune lezioni, e forse è anche per questo che negli ultimi anni il rendimento di noi alunni è calato tanto che ci ritroviamo, a fine quadrimestre, a recuperare delle insufficienze. Anche nella mia classe in alcune ore di lezione ci si distrae, ma durante alcune lezioni non siamo liberi, si pretende da noi continuo lavoro e attenzione; c'è un continuo scambio di informazioni che riguardano l'argomento che stiamo trattando, forse se questo metodo di insegnamente venisse adottato da tutti noi studenti verremmo a scuola con un altro spirito, con la voglia di imparare e confrontarci con i nostri docenti e, perchè no, anche con la voglia di studiare !

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  6. STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA

    Decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249

    Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (in Gazzetta Ufficiale 29 luglio 1998, n. 175)

    indice:
    Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
    Art. 2 (Diritti)
    Art. 3 (Doveri)
    Art. 4 (Disciplina)
    Art. 5 (Impugnazioni)
    Art. 6 (Disposizioni finali)

    Modifiche allo Statuto

    DPR 21 novembre 2007, n. 235
    Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente
    della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle
    studentesse e degli studenti della scuola secondaria
    (in GU 18 dicembre 2007, n. 293)

    TROVI IL TESTO COMPLETO QUI:
    http://forum.studenti.it/diritti-studenti/572870-statuto-studenti.html

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