02/05/10

Chi manca ha il difetto che non si vede. Ci vorrebbe una croce o una bara sul suo banco per ricordarlo.

(da: "Lettera a una professoressa" - Scuola di Barbiana, Don Lorenzo Milani - Libera Editrice Fiorentina)


Secondo il trattato di Lisbona (2000) entro il 2010 tutti i Paesi dell'Unione Europea si impegnano ad abbattere al di sotto del 10% la dispersione scolastica.
Tuttavia in Italia, secondo i dati più recenti, circa un milione di giovani tra i 18 e i 24 anni sono in possesso della sola licenza di scuola media. Quasi mezzo milione risultano i dispersi che la scuola italiana genera ogni anno.

Quando si parla di abbandono, vale la pena domandarsi CHI ABBANDONA CHI.

Dove finiscono i ragazzi che la scuola si dimentica dietro di sé?

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leggi il racconto "5 IN CONDOTTA" nella pagina > MALASCUOLA

1 commento:

  1. Il compito di emancipazione sociale, che la scuola si attribuisce, evidentemente è al di sopra delle sue possibilità, se non della sua reale volontà. La scuola non riesce ad incidere sulla mobilità sociale, e ciò soprattutto nel nostro paese, nel quale la distribuzione del potere, del denaro e del prestigio resta immutata negli anni, nei decenni. Quelli che non sa promuovere socialmente, la scuola li condanna. Chi esce dal sistema scolastico senza aver conseguito un diploma è un paria, un emarginato cui la comunità dei colti guarda con compassione o disprezzo. Per lui, la promessa del paradiso dell'accettazione e del successo sociale si rovescia nella minaccia dello stigma.

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